Nella parte dei giardini di Piazza Ferrari s’impone la ‘statua dei nudi’: il monumento alla Vittoria o meglio ai Caduti della Prima Guerra Mondiale edificato nei primi anni venti e inaugurato dal Re Vittorio Emanuele III, che tanto colpì Fellini. Ecco come Titta ne parla in Amarcord “Questo è il monumento della Vittoria… andavamo a vederlo tutti i giorni... e io me lo sognavo anche la notte!”.
Da ragazzo Fellini, uscito dal vicino ginnasio, guardava il Monumento ai caduti e lo ricordava così:
"Una potente muscolosa figura virile di bronzo tendeva alto verso il cielo un pugnale, su una sua spalla giaceva un po’ scomoda una donna nuda: la gloria. Quando pioveva stavamo sotto gli ombrelli a guardare il bel sederone che l’acqua rendeva lucido, palpitante, sembrava vivo.”